Una ex quarantenne, in giro per la rete con occhi curiosi e cuore aperto, sempre pronta ad ogni novità.
Uno spiraglio nella mia vita, nella mia straordinaria ordinarietà. La storia continua.

mercoledì 31 gennaio 2007

Pause di riflessione

Venerdì sera siamo andati a mangiare al ristorante giapponese. Il Sushi è stata veramente un'esperienza. Non è soltanto cibo, è poesia. Il tavolo era vicino alla persona incaricata di prepararli. C'era una perizia, un'esperienza e un amore nella preparazione che quasi quasi avevo paura a mangiarlo. Mi sono resa conto che cosa ho perso fino ad ora. Mannaggia!!!! Insomma non è soltanto pesce crudo col riso è molto, molto di più!!! In fondo alla serata non parlavo più, la gola mi faceva troppo male e sono stata sempre peggio. E il giorno dopo ho scoperto che il piccino aveva la febbre alta. Fine settimana a casa, lunedì dal pediatra, e il risultato è che sono a casa tutta la settimana.


Ho la possibilità di riprendere possesso dei miei spazi, ho l'opportunità di prendermi una pausa di una settimana e soprattutto di prendermi cura del piccolo barbaro! Lo sto riscoprendo ogni giorno che passo con lui, è un bambino veramente molto intelligente e bravo, ma anche molto molto vivace. Non sopporta di annoiarsi e quando si annoia combina guai!


Dall'ufficio ho ricevuto soltanto una telefonata, una delle colleghe "tristone", come le chiamo io. Non posso nascondere il fatto che mi ha fatto piacere, anche se so che l'ha fatto soltanto per opportunismo mascherato da amicizia. Ormai mi sono fatta una corazza, conosco benissimo le dinamiche, non mi fido molto di chi mi circonda. Non per niente sono almeno 4 anni che lavoro da sola, e tutto sommato non mi dispiace affatto, anzi!


Alla mia "veneranda età" l'amicizia è qualcosa che ti sei conquistata e coltivata negli anni, quindi le nuove conoscenze sono e rimangono tali. C'è bisogno di qualcosa di molto molto speciale per andare oltre e far diventare una semplice conoscenza un'amicizia. Non so come mai con l'età si perde tutta la freschezza e la spontaneità....si acquisisce una consapevolezza e un'esperienza che purtroppo non è facile da superare....come se entrasse una specie di firewall che non permette di procedere oltre....


E soprattutto ho imparato che lavoro e amicizia sono un connubio  che non va per niente d'accordo, anzi!!!!


In questi giorni scriverò un po' meno, non voletemene, ho bisogno di stare con il mio pulcino barbaro leggermente malato, e pure io non sto proprio niente bene!!!


 


 

domenica 28 gennaio 2007

Mi chiedo come mai la domenica dovrebbe essere il giorno più felice e sereno della settimana, la famiglia riunita, tutti quanti a godere della vicinanza l'una dell'altro e invece la mia si è  trasformata in un incubo, il piccino malato io mezza e mezza e non ho fatto  altro che litigare con il consorte.


Certe volte dalla bocca escono da sole parole che non pensi, ma che sono così dirette e precise che sanno esattamente dove andare a colpire. E fanno sempre centro purtroppo.


Posso solo dire che mi dispiace.


 

venerdì 26 gennaio 2007

Stamattina ho trovato sul forum questa storiella. E' veramente bella, mi è piaciuta tanto, in attesa di scrivere altro la posto qui.


Un ebreo dice ad un amico: "ti ricordi di mio figlio? Tu sai che l' ho sempre educato nel rispetto della religione ebraica. E' successa una cosa strana: l'ho mandato in Israele perché crescesse da vero ebreo, e lui... è tornato cristiano".
"E' strano", risponde l'altro, "anch'io ho educato mio figlio nel rispetto della vera religione, ma quando l'ho mandato in Israele, è tornato cristiano anche lui." "Questo e' molto strano, parliamone al rabbino." I due si recano quindi dal rabbino e gli dicono: "Rabbino, ci aiuti. I nostri figli che abbiamo educato da veri ebrei sono andati in Israele e sono tornati a casa cristiani." Ed il rabbino: "questo è molto strano perché anche mio figlio è andato in Israele e, malgrado sia stato allevato da vero ebreo, è tornato a casa cristiano." "Cosa possiamo fare?" E il rabbino: "chiediamo al Signore: Signore di Israele, Dio di Isacco e di Giacobbe, ascoltaci, vogliamo chiederti un consiglio: i nostri figli, tutti degli ottimi ebrei, sono andati in Israele e sono tornati a casa cristiani, che possiamo fare?" E Dio: "questo è molto strano, perché anche mio figlio..."

giovedì 25 gennaio 2007

Outing

Ciao, anche stamattina per fortuna fa freddino. Mi pare così innaturale la temperatura degli ultimi giorni, che mi sorprende di essere così felice per la bassa temperatura!

Oggi è giornata di outing. Una collega si è confidata con le altre, sono apparsa proprio nel mentre. Ha bisogno di aiuto per sistemare un po' di cose, ma purtroppo l'aiuto che cerca al momento non glielo può dare nessuno. Le abbiamo consigliato un po' tutte di consultare uno psicologo. Perché ci vergognamo tanto a chiedere un aiuto che è sacrosanto e doveroso laddove tu non riesca a sbrogliare la matassa della tua vita da sola? Nessuno di noi vuole ammettere di non farcela, quando si tratta di un malessere fisico siamo sempre disposti ad andare dall'ortopedico o dal gastroenterologo, ma quando si parla di malessere spirituale allora le cose cambiano, c'è pudore, vergogna. Questa cosa la dico soprattutto per me, ma anche per lei, semmai dovesse leggere queste pagine. Ognuno ha la sua strada da percorrere, e la strada che ho percorso io può non andar bene per qualcun altro. Posso soltanto darle l'essenza della mia esperienza e tutto il mio appoggio fisico e morale. E per questo non c'è bisogno di chiedere, io sarò sempre qui semmai tu avessi bisogno.  Stavolta non vi lascio niente scritto perché non ho molto tempo, semmai cercherò qualcosa da scrivere più tardi.

mercoledì 24 gennaio 2007

Oggi non è proprio giornata! E' la terza volta che riscrivo questo post. Allora, vediamo di ri-raccogliere le idee e riscrivere, per l'ennesima volta concetti scritti e riscritti.

Ieri giornata freneticissima. Tra le altre tantissime cose che ho fatto sono andata al controllo dalla dietista.  E' una tipa incredibile, mi piace molto parlare con lei. Nonostante i bagordi delle feste e soprattutto l'umore pessimo delle ultime settimane ho preso soltanto un chilo!! Le ho promesso che sarei andata in piscina almeno una volta alla settimana. Di più non ce la faccio, almeno adesso, più il là vedremo. Le mie dolci e amatissime creature hanno 2 anni e mezzo il piccino e 7 e mezzo la più grande. Sono due bambimi meravigliosi e il cuore mi si scioglie tutte le volte che penso a loro!!

Stamattina sul forum (quello del ruggito del coniglio) c'era un interessantissimo post sulla vita e sulla morte. Non sono riuscita a scrivere niente, sono troppo coinvolta. Ho scritto veramente troppo su questo argomento  non voglio dare l'impressione di essere la sola a detenere il sapere, tutti più o meno hanno avuto esperienza in questo campo. L'anno scorso, il 22 dicembre, è mancato il mio babbo. Non aveva mai avuto niente di serio, stava bene, andava in palestra, faceva una vita sana, un infarto l'ha stroncato improvvisamente. Era uscito con i suoi amici e non è più tornato a casa. E' stato un colpo veramente troppo grosso, ci ho messo molti mesi a riprendermi e sono sicura che non mi riprenderò mai completamente. Ho realizzato che questa cosa mi ha cambiato molto, che non sono più quella di prima. Sono cresciuta. Di per sé è una cosa positiva, ma questo mi è costato veramente tanto. Lui era una bella persona, aveva conservato una cosa preziosa che non è comune, lui aveva l'entusiasmo che hanno i miei figli quando scoprono qualcosa di nuovo, o giocano con un nuovo giocattolo. Ce l'aveva per qualsiasi cosa, una nuova trasmissione radio o tv, un libro, un sito internet, un nuovo gioco. Qualsiasi nuova avventura era estrema, emozionante e grande! Mi manca veramente tanto il suo punto di vista, la sua visione della vita. Era il mio esempio e il mio rifugio. Adesso devo trovare tutta la forza da sola, so che lui è con me e non mi abbandonerà mai.

 Per questo  motivo ho deciso di scrivere qui di seguito questa preghiera di Madre Teresa di Calcutta, con la speranza di riuscire veramente a vivere la vita fino in fondo.



La vita è un’opportunità, coglila

La vita è bellezza, ammirala

La vita è beatitudine, assaporala

La vita è un sogno, fanne una realtà

La vita è una sfida, affrontala

La vita è un dovere, compilo

La vita è preziosa, abbine cura

La vita è una ricchezza, conservala

La vita è amore, godine

La vita è un mistero, scoprilo

La vita è una promessa, adempila

La vita è tristezza, superala

La vita è un inno, cantalo

La vita è una lotta, accettala

La vita è felicità, meritala

La vita è la vita, difendila

martedì 23 gennaio 2007

Lentamente...

Avevo voglia di scrivere questa poesia. Penso che senza esserne cosciente io lo abbia sempre saputo. L'ho  trovata incorniciata e appesa al muro, vicino alla macchinetta del caffé dell'azienda dove lavora mio marito. L'ha appesa una ragazza moldava, colei che gestisce le pulizie dei locali. Tante persone non l'avrebbero mai fatto, lei invece si. Ho capito che è una grande persona. Leggetela e fatela vostra, almeno una volta alla settimana cambiate strada per andare al lavoro.



LENTAMENTE...   Pablo Neruda



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi
percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini
sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli
occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova
grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno
sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

lunedì 22 gennaio 2007

Benvenuto

E' il primo post, che emozione! Sento che sto entrando in una nuova dimensione.

Era molto tempo che sentivo l'esigenza di fissare certi momenti, belli e brutti, dolorosi e felici senza essere esaltata o compatita. In questo giorno speciale ho deciso di fare il passo. Ogni cosa nuova per me è un po' come una creatura da curare, da far crescere. Fino ad ora con le due che ho mi è riuscito, in un modo o in un altro. Molti dicono che sono una brava madre, io  in realtà mi sento un po' impacciata e vado avanti un po' per forza di inerzia, un po' seguendo il mio istinto. Questo Blog va inteso soprattutto come autoanalisi, ultimamente ho bisogno di fissare su "carta" certi pensieri perché altrimenti scivolano via dalla memoria e si perdono nel nulla. La carta, poi è così labile, così vulnerabile... Ho scelto il mezzo ifnormatico, per non correre il rischio che vadano persi. Sono talmente tanti i pensieri perduti e non ritrovati....... Sono certa che i miei problemi sono problemi comuni a migliaia e migliaia di persone. Ho soltanto deciso di aprire uno spiraglio sulla mia vita, principalmente per me stessa, ma desidero che rimanga aperto anche a tutti coloro che ne vorranno far parte. E poi...uno spiraglio poi potrebbe diventare una porta......