Una ex quarantenne, in giro per la rete con occhi curiosi e cuore aperto, sempre pronta ad ogni novità.
Uno spiraglio nella mia vita, nella mia straordinaria ordinarietà. La storia continua.

mercoledì 28 novembre 2007

Cha-cha-cha Change!

Mi è venuta in mente la canzone di David Bowie pensando agli eventi degli ultimi giorni.


E' proprio vero che parlare con le persone prima di agire è una cosa saggia. Sono riuscita a trovare l'incastro per parlare  al mio capufficio.


Mi ha offerto nuovi sbocchi e nuove prospettive, così semplicemente parlando. Ho parlato sinceramente dei miei problemi in ufficio e di tutto il disagio che provo ultimamente, e mi ha detto che non sono l'unica a star male. E' poco, ma per me è stato molto consolatorio, sapere che non sono pazza e che non sono l'unica a soffrire della situazione grottesca che si è venuta a creare.


Soprattutto, tra le altre cose di cui già mi occupo,  mi occuperò  anche di web e di internet, cosa che mi è sempre piaciuta ma che, pur inoltrando richieste, nessuno ha ritenuto opportuno farmi imparare. Ebbene, settimana prossima inizierò un corso sul linguaggio HTML. Vi stupirò con tutte le cose che imparerò, renderò queste pagine bellissime!!! Da qualche parte bisogna pur iniziare, no???!!!


E poi stamattina ho lasciato la macchina a casa e ho preso il treno. E devo dire che è andata benissimo, ho fatto un viaggio tranquillo e rilassato, senza problemi di traffico, code confusione....c'era un po' di confusione sul treno, ma il viaggio dura solo dieci minuti, ci si può stare, ho fatto una bella passeggiata e soprattutto ho sentito lo stesso i Conigli con il lettore mp3. La macchina la userò solo quando ne avrò bisogno per andare da qualche parte in città  subito dopo l'ufficio! Mi fa star bene il pensiero di contribuire a non inquinare l'aria già di per se difficile da respirare in questa città.


Non voglio ancora mollare, voglio vedere come va a finire questa brutta storia. La cosa più bella sarebbe veder andare via i disturbatori della quiete lavorativa e salutarli senza rancore, semplicemente con un a mai più rivedersi. Chissà se ce la farò. Altrimenti lo dirò io, e sarà veramente un a mai più rivedersi.

lunedì 26 novembre 2007

Il Diavolo veste Prada

Finalmente, l'altra sera sono riuscita a vedere questo film. Desideravo moltissimo vederlo, ne avevo sentito parlare benissimo ed ero quasi scettica.


Sarà che in questo periodo non vivo una situazione lavorativa idilliaca, è stato facile immedesimarmi nella protagonista. E capire perfettamente le dinamiche della situazione nella quale suo malgrado si è trovata.


In un film che tutto sommato è un film di intrattenimento, non troppo impegnato e facilmente accessibile al pubblico è contenuto un messaggio importante, non farsi annientare dal lavoro. E noi purtroppo un po' per bisogno un po' perché amiamo profondamente soffrire, ci facciamo soggiogare dagli eventi lavorativi, come se fossero  il fulcro centrale della nostra esistenza.


Non è che non mi piaccia il mio lavoro, però non esiste soltanto questa dimensione. Esistono molte sfaccettature, e noi donne specialmente, abbiamo una poliedricità unica, sappiamo essere tante cose allo stesso tempo. E questo è tipicamente femminile, gli uomini non hanno tanta elasticità. Loro sono uomini e basta, noi siamo cuoche, impiegate, madri, consolatrici e consigliere, maestre, addette alle pulizie, teniamo i contatti sociali della famiglia.... quante cose sappiamo fare e quante cose i nostri uomini delegano a noi perché tanto abbiamo tempo, e come lo sappiamo fare noi loro non sanno farlo.


Mi è piaciuto tanto davvero, mi ha fatto pensare. E come la protagonista mi ha fatto riflettere sull'opportunità di continuare a subire una situazione lavorativa o provare a cambiarla. Non prima però di essermi resa conto esattamente che ho il potere di cambiare la mia vita, perché è mia. Come ha fatto infine la protagonista del film.


Mi chiedo davvero se avrò la forza di portare avanti questa battaglia.....


Intanto vi consiglio vivamente, se non lo avete ancora fatto, di vederlo. Vedrete una Meryl Streep enigmatica egocentrica e pragmaticamente crudele, e una Ann Hataway che come al solito interpreta magistralmente la brava ragazza, e che oltre che brava è pure bella ed elegante!


Penso che diventerà uno dei miei film culto, insieme a tanti altri tra i quali Jumpin' Jack Flash e Dirty Dancing. Non mi ci facevate così romantica e melensa eeh????!!!


 

mercoledì 14 novembre 2007

Felicità-ààà-ààà.......

T'ho persa ieri ed oggi ti ritrovo qua!


E' tutto il giorno che questa canzone mi perseguita. E' di una bellezza sconvolgente e Vasco ha colto perfettamente la sua anima. Come la canzone di Black, Wonderful Life ricantata da Zucchero. Un vero capolavoro.


Ultimamente sto ascoltando molto e parlando poco. Non so, forse ho bisogno di chiarire alcuni concetti e allora lascio le parole agli altri. E' un periodo come un'altro. Sono in attesa di prendere decisioni. Decisioni che riguardano il mio futuro, so che non sarà immediato, ma non posso continuare a fidarmi. Fidarmi di chi mi dice che un giorno forse la situazione lavorativa migliorerà. Il quando è il punto. Non ci sono prospettive di cambiamento nell'immediato futuro, se non in peggio. E io al peggio ci credo molto più che al meglio.


Sono stanca di lottare, stanca di resistere, per un lavoro che fino a poco tempo fa amavo e che ora mi è assolutamente indifferente. Continuo ad occuparmi di tutto con il solito impegno, ma non è la stessa cosa. E' diventato routine. La calma prima della tempesta.


Certo l'ambiente non aiuta. E mi rendo conto che questo ambiente lavorativo mi sta facendo male. Si, perché fuori di lì sono la solita di sempre, allegra e un po' pazza. Lì dentro mi trasformo. Divento triste, grigia senza colore. Rivoglio i miei colori, la gaiezza, il cazzeggio.


La prossima settimana inizierò la trafila burocratica, il trasferimento ad altro incarico. Poi vedremo come va a finire, magari non mi prenderanno mai in considerazione, magari si. Ormai la decisione è presa. Devo andare via. E desidero farlo davvero.


Mi manca una "compagnia", come nella canzone di Battisti, che mi faccia andare via la tristezza. Forse riuscirò a trovarla, forse no,  ma se non ci provo non lo saprò mai. In tutto il mio peregrinare (lavorativamente parlando) ho capito che le persone sono molto molto più importanti degli incarichi importanti.


 

lunedì 12 novembre 2007

Un buon caffè

Stamattina il marito mi ha piacevolmente sorpreso.
In genere siamo troppo in ritardo - e stamattina eravamo davvero in un ritardo mostruoso - per poterci dire qualsiasi cosa se non un fugace bacio e un buongiorno detto a mezzabocca e correndo da una parte all'altra del nostro minuscolo appartamento. Io mi precipito in bagno a prepararmi e di seguito viene la bimba, lui e il piccino hanno il turno successivo. Quindi mentre noi donne ci sistemiamo gli "uomini" preparano la tavola per la colazione...o almeno quello grande, perché quello piccino in genere continua a russare, con grande invidia e proteste della sorella. Quando stamattina ho finito sono andata subito in cucina per scaldare il latte e preparare il caffè, che prendo solo io, e l'ho trovato che stava mettendo sul fuoco la macchinetta per me. E' stato un inizio di giornata e di settimana molto molto piacevole, Grazie amore mio!!!!


BUONA SETTIMANA A TUTTI!!!!

lunedì 5 novembre 2007

Ho fatto un sogno

Ogni tanto mi capita di sognare, sogni belli, sogni brutti, a colori e in bianco e nero. Sono anche riuscita, ma capita pochissimo, di farmi sogni stile film, sempre film d'azione, con un inizio e una fine. Allora mi diverto tantissimo, quando li faccio! Purtroppo però capita molto poco spesso. Non ho ancora sognato il mio babbo, penso che i nostri cari tornino nei nostri sogni per darci aiuto o per farci sapere che ci vogliono bene. Forse il fatto è che io lo so bene quanto bene mi vuole e quanto gliene voglio io, quindi per ora non ci sono motivi per rivederci.


C'è però un sogno ricorrente che faccio da quando sono piccola e che non ho mai smesso di fare. E' ciclico, ogni tanto zac! Il sogno arriva.


Sogno di precipitare verso il vuoto, da altezze inimmaginabili.


Sono precipitata in tutti i modi possibili, a piedi, in auto, in aereo, correndo, stando ferma, gettata giù dalla rupe da qualcuno (una volta persino da mio zio) o per distrazione.


L'ultima volta è accaduto la notte scorsa corsa folle in macchina, come al solito ero in ritardo non conoscevo bene la strada e dovevo seguire altre auto che conoscevano il luogo. La strada si trovava tra grattacieli alti, e poi sempre più alti, e posti in un luogo altrettanto alto, sempre più alto. Ad un certo punto invece di girare per il tornante sono andata diritto ed eccolo lì, il solito precipizio: strada senza sbocco, senza guard-rail o protezione e puff, giù nel vuoto. Il vuoto che mi attendeva come sempre a questo punto del sogno, di tutte le tante migliaia di sogni di questo tipo fatti, tutti uguali come contenuto, tutti diversi come svolgimento. Pensavo di provare come al solito il senso di angoscia, di terrore che mi prende sempre prima di svegliarmi e invece no. Mi sono arrabbiata, e nel sogno, mentre precipitavo dicevo "E proprio una grande rottura di scatole, a questo punto precipito sempre....che palle!". E mi sono svegliata.


Non ho provato terrore o angoscia, ero soltanto indispettita dal fatto che tutti questi sogni finiscono sempre così.


Penso di aver segnato un punto a mio favore. Penso che forse questa fase sia finita. Forse davvero sto diventando grande. La cosa un po' mi fa paura, ma ne vale assolutamente la pena!


Forse la prossima volta mi succederà qualcos'altro di brutto nel sogno, ma almeno forse non precipiterò più, o almeno me l'auguro!