Mi sono decisa a mettere per iscritto certe sensazioni perché non mi stanno dando pace.
Parlo del fatto di Marsciano e della povera ragazza e la sua bambina che sono state barbaramente uccise. I fatti parlano chiaro: il marito è il responsabile e si sospetta possa essere stato aiutato da qualcuno della famiglia a coprire e nascondere il delitto.
Dopo la morte di Barbara purtroppo sono venuti fuori particolari agghiaccianti della vita di lei, delle continue violenze verbali alle quali era sottoposta lei e i figli, delle violenze fisiche che ha dovuto subire spesso davanti ai bambini. Ho avuto la senzazione che tutti ne fossero a conoscenza. Naturalmente ai giornalisti tutti quanti gli intervistati sono caduti dal pero e non hanno rilasciato dichiarazioni!
Certe volte mi chiedo cosa sarebbe successo se tutte queste persone che hanno raccontato alla polizia i particolari più intimi delle liti e delle violenze famigliari dopo la morte della ragazza avessero avvisato prima le autorità. Ma mi rendo conto che non è facile esporsi ed è molto molto più semplice stare zitti e far finta di niente.
Un'amica mi ha raccontato che il suo primo marito era un tipo violento. Che lei era giovane e innamorata e subiva tutto quanto senza fiatare. Ad un certo punto però sono intervenuti i suoi genitori e i suoi fratelli che le hanno aperto gli occhi e le hanno dato sostegno e affetto per potersi liberare. Adesso è sposata felicemente e non ha nessun rimpianto per la difficile scelta che ha fatto, dato che aveva un bambino piccolo. Forse è stato proprio l'amore per questo figlio e l'amore dei suoi famigliari che le hanno piano piano dato coraggio e aperto gli occhi.
Il mio pensiero va soprattutto ai due bambini che sono rimasti in un attimo senza madre e senza padre. Sballottati tra parenti che alla fine non si sa quanta responsabilità possano aver avuto sulla morte della loro mamma.
Posso augurare loro soltanto un futuro sereno, sereno e magari lontano da queste famiglie disgraziate che non hanno saputo difendere i deboli.