Una ex quarantenne, in giro per la rete con occhi curiosi e cuore aperto, sempre pronta ad ogni novità.
Uno spiraglio nella mia vita, nella mia straordinaria ordinarietà. La storia continua.

mercoledì 11 febbraio 2009

Io c'ero!

Rincasando in anticipo, accendo automaticamente la TV. Non mi va di vedere il solito telefilm, ho tempo per un film intero. Girando i canali di Sky mi sono imbattuta nel film "Il Mattino ha l'oro in bocca", liberamente tratto dal libro autobiografico  "Il Giocatore" scritto da Marco Baldini, che ha curato anche la sceneggiatura. E allora la memoria ha iniziato a viaggiare e sono tornata agli anni del mio diploma, ai primi passi verso il lavoro, a quando pur di fare qualcosa andavo da mio padre, che aveva un negozio in centro, e lo aiutavo. Sono tornata indietro ai miei 20 anni, che forse hanno rappresentato uno dei periodi più difficili della mia vita, dove non sei né carne né pesce, dove nessuno a parte gli amici provano ciò che provi te, e quindi ti senti compreso quasi esclusivamente da loro.


Premetto che il film non mi è piaciuto moltissimo, la storia non decolla forse perché la conosciamo tutti quanti, ma soprattutto conosciamo l'epilogo e quindi non ha in sé nessuna suspence, nessuna sorpresa.  Mi è piaciuto moltissimo Carlo Monni, che ha dimostrato di essere veramente un grande attore, e forse ha la parte più bella e drammatica di tutto il film. Senza togliere niente a tutti gli altri attori, veramente molto bravi. Premetto che si tratta di un giudizio molto personale e quindi opinabilissimo.


Io c'ero.  Questo personaggio lo conosco bene. Sono stata ragazzina negli anni 80/90 e ho seguito buona aprte della carriera di Marco Baldini. Ho ascoltato le trasmissioni quando ancora trasmetteva da Radio Fantasy, che era proprio vicino a casa del mio ragazzo, poi da Lady Radio, forse la radio locale più importante e ancora adesso ascoltatissima a Firenze. Ho riso tanto in sua compagnia. Mi ha svegliato per molto, moltissimo tempo. Marco per quelli della mia generazione, e che hanno vissuto a Firenze in quegli anni è il prototipo di quelli che ce la possono fare a superare la soglia della provincialità e diventare dei personaggi conosciuti a livello nazionale.


In quegli anni, Marco radiofonicamente era uno che non riuscivi a non ascoltare, un po' perché era di moda ascoltarlo al mattino: se non lo ascoltavi eri "out", ma soprattutto ti  trasmetteva un'energia, una verve, una voglia di vivere che ti faceva stare bene, ti trasmetteva tutta quella voglia di farcela, quella voglia di uscire dalla provincialità che lo rendeva diverso da qualsiasi altro: lui aveva uno spessore differente. Quando si usciva e ci si vedeva con gli amici la prima cosa che si commentava era la trasmissione della mattina di Baldini. Era diventata unavera e prorpia trasmissionedi "culto", perché le radio romane e milanesi non trasmettevano ancora da noi, e poi, quando hanno iniziato a trasmettere le sentivamo così lontane, soprattutto non rappresentavano la nostra cultura e il nostro modo di essere. Marco si, lui era uno di noi.


Erano i tempi delle radio private, di quelle che trasmettevano dalle cantine, che erano ascoltate quasi esclusivamente da genitori parenti conoscenti e affini. Ci divertivamo così. Ogni giorno ne nasceva una e ne moriva un'altra.


Poi tutto è cambiato, Marco ce l'ha fatta, ha fatto il grande salto. E allora ci siamo sentiti grandi anche noi, orgogliosi di essere Fiorentini, noi che non osavamo pensare che potessero ascoltarlo da Aosta a Canicattì. L'invasione toscana c'è stata solo diversi anni dopo, con Leonardo Pieraccioni e Carlo Conti , che anche lui proviene dalle radio private e mi ricordo che aveva un programma di musica da discoteca nel pomeriggio, e in giro circolavano degli adesivi con il suo nome scritto come la Coca Cola, e se riuscivi ad accaparrartene uno eri veramente, ma veramente un ganzo.


Ad un certo punto, proprio mentre era all'apice del successo e della notorietà è scomparso. Mi ricordo solamente un immenso vuoto. Mi ricordo molto bene quel periodo. Era come se mi fosse mancato qualcosa. Naturalmente poi prendi altre abitudini, ascolti altre cose e come succede nella vita, vai oltre senza preoccuparti troppo.


Le vicende narrate nel film, i suoi problemi, noi ascoltatori, non li abbiamo mai sospettati, se non dopo l'outing fatto da lui stesso con il libro. Non credo che sia diventato miliardario con questo libro e con questo film. Lui ha avuto il coraggio di mettere in piazza un problema molto imbarazzante, e  raccontando la sua storia, sicuramente è stato d'aiuto per tante persone che hanno il suo problema. Lui è stato fortunato. Ha avuto vicino persone che si sono dimostrate amiche, anche se poi alla fine quando ci sei dentro non riesci proprio a rendertene conto, lo capisci dopo molto tempo.


Lui è uno che può piacere o non piacere con il suo modo di fare radio. Ho ascoltato e letto pareri contrastanti, soprattutto nei forum rai. Ho ascoltato il programma che faceva quest'estate, sinceramente non mi piaceva molto. Penso perché a quasi cinquant'anni non puoi pretendere di fare bene le cose che facevi a 20. Forse ne devi fare altre. E lui è un grande scrittore di testi comici. Pensate che quasi tutti i testi di Fiorello sono scritti interamente da lui, e funzionano...altroché se funzionano. E poi è una grande spalla. Insomma...penso di aver dato un colpo al cerchio e uno alla botte e soprattutto ho espresso la mia opinione.


Insomma, ho cercato di dare il mio tributo a questo personaggio, che non conosco personalmente ma che sento molto vicino, se non altro perché proveniamo dalla stessa città e abbiamo condiviso un momento storico e un'atmosfera magica. PS Se dovessi leggere questo mio piccolo contributo, sappi che ho amato profondamente il vecchino del Far West!!!

5 commenti:

  1. soprattutto ha di mostrato una grande forza d'animo

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  2. ho inziato ad ascoltare Marco Baldini quando è arrivato a radio deejay, trasmetteva al mattino e lo potevo ascoltare prima di andare a scuola... mi sono fatta tante di quelle risate ascoltandolo:-)

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  3. Complimenti, è davvero un bel post.

    Da bambina abitavo a Castello, vicino Sesto F.no, e ricordo che alla festa dell'Unità- che facevano nel vialetto alberato che porta alla Villa Reale- ogni anno si esibiva Pieraccioni ed io ne ero innamorata.Una volta, addirittura, gli scrissi una letterina e gli feci un disegno e lui mi rispose inviandomi a casa una cartolina autografata con qualche riga dietro. Ero la bambina più felice del mondo...

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  4. @Fenice: grazie, sei troppo gentile!!!

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  5. Macchè troppo gentile, ho soltanto detto la verità ;)

    Grazie per esser passata dal mio blog e per il commento...

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