Una ex quarantenne, in giro per la rete con occhi curiosi e cuore aperto, sempre pronta ad ogni novità.
Uno spiraglio nella mia vita, nella mia straordinaria ordinarietà. La storia continua.

giovedì 31 maggio 2007

Quando la violenza può essere fermata

Mi sono decisa a mettere per iscritto certe sensazioni perché non mi stanno dando pace.


Parlo del fatto di Marsciano e della povera ragazza e la sua bambina che sono state barbaramente uccise. I fatti parlano chiaro: il marito è il responsabile e si sospetta possa essere stato aiutato da qualcuno della famiglia a coprire e nascondere il delitto.


Dopo la morte di Barbara purtroppo sono venuti fuori particolari agghiaccianti della vita di lei, delle continue violenze verbali alle quali era sottoposta lei e i figli, delle violenze fisiche che ha dovuto subire spesso davanti ai bambini. Ho avuto la senzazione che tutti ne fossero a conoscenza. Naturalmente ai giornalisti tutti quanti gli intervistati sono caduti dal pero e non hanno rilasciato dichiarazioni!


Certe volte mi chiedo cosa sarebbe successo se tutte queste persone che hanno raccontato alla polizia i particolari più intimi delle liti e delle violenze famigliari dopo la morte della ragazza avessero avvisato prima le autorità. Ma mi rendo conto che non è facile esporsi ed è molto molto più semplice stare zitti e far finta di niente.


Un'amica  mi ha raccontato che il suo primo marito era un tipo violento. Che lei era giovane e innamorata e subiva tutto quanto senza fiatare. Ad un certo punto però sono intervenuti i suoi genitori e i suoi fratelli che le hanno aperto gli occhi e le hanno dato sostegno e affetto per potersi liberare. Adesso è sposata felicemente e non ha nessun rimpianto per la difficile scelta che ha fatto, dato che aveva un bambino piccolo. Forse è stato proprio l'amore per questo figlio e l'amore dei suoi famigliari che le hanno piano piano dato coraggio e aperto gli occhi.


Il mio pensiero va soprattutto ai due bambini che sono rimasti in un attimo senza madre e senza padre. Sballottati tra parenti che alla fine non si sa quanta responsabilità possano aver avuto sulla morte della loro mamma.


Posso augurare loro soltanto un futuro sereno, sereno e magari lontano da queste famiglie disgraziate che non hanno saputo difendere i deboli.

3 commenti:

  1. purtroppo per un senso del decoro e o dell'onore si preferisce sorvolare...anche io ho amiche che son state prede di mariti violenti..ma la giovane età. l'amore e la vergogna hanno impedito loro di denunciare queste cose..sono state aiutate dalla famiglia, come nel caso della tua amica..e ne sono venute fuori

    RispondiElimina
  2. La paura è una brutta bestia. Ho una collega che ha subito ogni sorta di violenza e di umiliazione da parte del marito, poi ha trovato, per amore del figlio, la forza di lasciarlo. Barbara non ce l'ha fatta, anche perché circondata dal muro di omertà eretto dalla famiglia di lui. E questo è ancora più aberrante. Il mio pensiero va a quei poveri bambini.

    RispondiElimina
  3. Sono felice tu sia approdata in questo folle lido. Qui la normalità è un surplus......te ne accorgerai!!

    RispondiElimina