Una ex quarantenne, in giro per la rete con occhi curiosi e cuore aperto, sempre pronta ad ogni novità.
Uno spiraglio nella mia vita, nella mia straordinaria ordinarietà. La storia continua.

lunedì 8 febbraio 2010

Se inverti i fattori il risultato non cambia...

Sabato mia figlia decenne è stata convocata per la partita di pallavolo del campionato ufficiale "Under 12". Ha giocato solo dieci minuti alla fine, quando il risultato ahimé non perdonava.... due set a zero e l'ultimo set lo stavano perdendo alla grande.


L'esordio ufficiale non è stato brillantissimo, lei era terrorizzata, le tre palle che sono state giocate non erano alla sua portata e quindi pace, partita persa.


Intorno ai 28-30 anni ho fatto parte di una squadra di calcio femminile. E mi sono resa conto che i gesti scaramantici pre e post partita sono gli stessi.


E ho pensato.....sono le bambine che sono precoci o eravamo noi ad essere puerili? Noi entravamo in campo sempre con la stessa formazione perché se no portava sfortuna, ognuna di noi aveva un capo di abbigliamento "preferito" che senza portava male, le canzoncine che cantavamo noi in panchina per incitare la squadra erano sempre diverse e sempre su melodie di canzoni molto di moda. Non avevamo una mascotte, questo è vero, la squadra di mia figlia ha adottato un pupazzo di peluche grandissimo a forma di ape, con indosso la maglietta della squadra, ma avevamo tanti piccoli gesti, tante piccole abitudini anche sciocche che alla fine ci facevano credere davvero di poter vincere. Alla fine però poi a fare la differenza erano la classe delle atlete e l'affiatamento della squadra, a volte andava bene a noi, a volte andava bene alle avversarie.


Un'altra cosa curiosa della partita di sabato è stato che l'allenatore della squadra avversaria alla nostra era un ex-collega e amico di mio marito. E' stato bellissimo rivedersi dopo tanti anni, soprattutto nel contesto della pallavolo giovanile, lui è un grande allenatore, le sue atlete sono bravissime e hanno stracciato la nostra squadra, che comunque non è una brutta squadra.


E anche lui ha ribadito che lo sport per i ragazzi non è solo una mano santa, ma è soprattutto un'ancora di salvezza. I ragazzi crescono in palestra, insieme ai loro coetanei, hanno un obiettivo comune e sani principi, imparano l'agonismo e la grinta e soprattutto fanno movimento.


Mi sono detta che alla fine siamo tutti uguali, i grandi e i piccoli e, come nel titolo del post, se si cambiano i fattori il risultato non cambia!

1 commento:

  1. Io adottavo la metodologia dei gesti scaramantici a scuola per non essere interrogata... io avevo il santino....la mia amica il peluche sul banco.... prima dell'interrogazione dovevamo stringere forte peluche e santino ed eravamo convinte che l'influsso benefico non ci avrebbe fatte chiamare dal professore :-)

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