Una ex quarantenne, in giro per la rete con occhi curiosi e cuore aperto, sempre pronta ad ogni novità.
Uno spiraglio nella mia vita, nella mia straordinaria ordinarietà. La storia continua.

lunedì 7 maggio 2012

Ghiroghirotondo

Sabato abbiamo salutato un caro amico, un amico di quelli speciali, di quelli che ti abbracciano e senti il cuore battere all'unisono, che sai che ci saranno sempre nella tua vita e vederli andar via ti spezza il cuore, cuore già a pezzetti e tenuto insieme dallo scotch dell'amore delle persone che hai scelto di avere vicino e che ami.

La sua vita è stata una vita piena di musica e di amici, con l'unico rammarico di non essersi potuto godere la tanto meritata pensione. Una persona bella, positiva, molto selettiva nelle amicizie, ma soltanto perché aveva il vezzo di circondarsi sempre di persone che significassero qualcosa per lui, persone a cui voler bene e dalle quali si sentiva amato. Tutte, nessuna esclusa. Un brutto male ce l'ha portato via all'improvviso, senza darci troppo preavviso, anche perché lui ci parlava della sua malattia come si parla di un raffreddore o di un mal di schiena, non gli aveva mai dato troppo peso, non gli aveva permesso di cambiare le sue abitudini e la sua vita, se non per il fatto che doveva curarsi. Certamente anche lui aveva i suoi momenti bui, ma non li faceva pesare a nessuno, erano suoi e basta.
Inutile dire che ci manca in maniera disperata, e con questa disperazione due amiche comuni si sono prese l'arduo compito di cercare di radunare tutti coloro che l'hanno conosciuto (vi assicuro che erano tantissimi!!!) ed organizzare una grande, enorme, gigantesca session musicale. Si, perché il nostro amico era talmente eclettico che suonava qualsiasi cosa potesse essere suonata, preferibilmetne a corde, ma anche no, e danzava, e disegnava vignette, dipingeva, faceva fotografie, insomma un geniaccio!

Da questo il titolo del post: Ghiroghirotondo è il nome dell'evento, perché lui si è sempre definito un "Ghiro", Ghiro era il furgone attrezzato a camper che lo ha portato in giro per tutta l'europa, lo ha rappresentato benissimo e ancora lo fa.

Sabato pomeriggio abbiamo atteso l'arrivo di 7 amici, uno da Bologna, tre da Napoli e tre da Roma, preparati cibi e bevande e siamo andati al teatro dove si svolgeva la festa.
 All'inizio eravamo un po' spaesati, il peso sul cuore sempre più grande, emozione, dolore, disperazione e poi la musica; sul palco già stavano suonando.
Troviamo una delle organizzatrici, e ci abbraccia, felice di vederci. Ci racconta la fatica e la difficoltà dell'organizzazione e ci dice che tante tante persone hanno aderito all'iniziativa, ma anche tante persone non se la sono sentite di partecipare, troppo pesante, troppo dolore. Sono riusciti a rintracciare i membri del dove il nostro amico aveva suonato quando era quattordicenne, ed era proprio il gruppo che stava suonando una bellissima e malinconica canzone di Neil Young.

Quasi tutte le persone che avevano cantato e/o suonato con lui avevano aderito, ma anche il gruppo dei Maggiaioli di Barberino M.llo, gruppi di musica irlandese più o meno conosciuti, molti dei quali radunano ogni anno a S. Benedetto in Alpe, dove lui non era mai mancato, il gruppo di danza popolare, uomini e donne che saltellavano giocosi e leggiadri, suonatori di cornamuse, il coro e tanto, tanto altro.

Ho finalmente conosciuto l'altra organizzatrice, una ragazza giovanissima, figlia di un amico del nostro caro "Ghiro" che andava e veniva da casa sua, ormai l'aveva "adottata", e anche per lei la cosa è stata meravigliosa e dolorosa allo stesso tempo.

Lui e mio marito hanno  condiviso l'amore per Linosa, e abbiamo parlato e raccontato a chi ce l'ha chiesto il motivo e le ragioni per le quali lui fosse tanto legato a questa remota isola siciliana, tante persone ci hanno promesso che sarebbero andati a visitarla prossimamente.

L'allegria a sprazzi diventava disperazione, ma passava subito. Ogni tanto si vedevano persone che si abbracciavano condividendo un momento di tristezza, ma subito dopo continuavano a suonare e a danzare. E questa simultaneità di dolore e felicità ci ha fatto capire che l'amore vince sempre.

E lui era davvero lì con noi, si avvertiva la sua presenza, e sono sicura che se riusciremo ad organizzarlo ogni anno lui sarà sempre con noi.

Naturalmente abbiamo terminato la serata danzando, è stato bellissimo e tristissimo allo stesso tempo ... però anche la vita è così, ci riserva gioie immense e immensi dolori. Abbiamo il dovere di vivercela al meglio, dobbiamo puntare al massimo, cercare di essere felici, circondarci di persone che ci possano donare questa felicità per poterla ri-donare a nostra volta a tutti coloro che ne hanno bisogno. Ci proverò, ci potete scommettere!

3 commenti:

  1. Mi è venuto il nodo in gola leggendo questo tuo post... doveva essere davvero una persona speciale per aver fatto radunare cosi' tanta gente.

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  2. Cara Mara.. ogni parola aggiunta è superflua.
    Grazie di cuore.
    Agnese

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