Un mercoledì estivo come tanti, il rito estivo di ritrovarsi con gli amici per cenare insieme. Lo scenario un bellissimo giardino sulle colline fiorentine, di fianco all'antica Pieve.
La cena, mai frugale, anche se dovrebbe esserlo, è sempre la stessa eppure ogni volta diversa, noi la chiamiamo cena di condivisione. Ognuno porta qualcosa, c'è sempre abbondanza di tutto. Anche perché non si sa mai esattamente quante persone vengono. Tutti sanno che il mercoledì siamo lì, si arriva, ci si siede e si mangia ciò che si trova, condividendo con gli altri ciò che abbiamo portato. E' un modo per sentirsi fratelli, per vivere insieme il consueto rito del pasto serale. Proprio come Lui ha sicuramente fatto tante volte, più di duemila anni fa, insieme ai suoi amici, la gioia intensa dello stare insieme, il piacere di gustare e condividere ciò che la provvidenza, che alla fine poi è sempre Lui, ci dona.
Questa è la festa, questo è il piacere puro di godere la compagnia l'uno dell'altro, con semplicità, in virtù di quell'amore che Lui ci ha svelato e insegnato.
Con questo sono quattro anni che ogni estate partecipo a questa festa, e ogni volta è una sorpresa, ogni volta riesco a cogliere suoni, colori, odori e sensazioni sempre nuove. Ogni volta è come se fosse la prima volta.
In realtà la "festa" c'è ogni mercoledì sera, sia d'estate che d'inverno, io però riesco a partecipare solo d'estate, quando sono più libera e la stagione è al suo massimo fulgore. L'aria tiepida, il cielo terso, il tramonto mozzafiato che ogni volta ci sconvolge, e poi il calare della sera, quel velo che piano piano diventa sempre più scuro, e via via che si oscura appaiono piccoli punti di luce, piano piano appaiono, uno dieci, miloni, miliardi.... E poi la luna, a volte piccolissima, a volte enorme, il faro principale che illumina le nostre serate è proprio lei.
La cena si svolge in giardino, ognuno di noi fa qualcosa, alla fine tutti fanno un po' di lavoro e si lascia molto spazio alle parole, ai sorrisi, alla sorpresa di veder apparire qualcuno che non ti aspetti, soprattutto agli abbracci. Si perché gli abbracci si sprecano, lassù tra le colline il mercoledì sera. E' tutto un'intreccio di braccia, di mani, di sorrisi, di sguardi. Se ci guardate da lontano, senza conoscerci non credereste ai vostri occhi!
E poi ad un certo punto, tutto finisce, si sparecchia, si toglie tutto quanto, si lavano i piatti, si prepara il caffè.
L'atmosfera inizia a diventare febbrile, si sistemano le panche, si prende il tavolo e si mette sopra la tovaglia. Qualcuno arriva con le candele, le luci si smorzano, restano solo la luna, le stelle e le candele. L'illuminazione è perfetta.
Ad un certo punto arriva il Don, e chiede di fare silenzio. Il Silenzio è la parte più difficile, perché c'è sempre qualcosa da dire al vicino.
La Messa ha inizio. Il silenzio è palpabile, l'atmosfera inizia a diventare sempre più intensa, si canta, si ascolta, si partecipa tutti insieme. Si ha l'impressione ogni volta di assistere a qualcosa di molto più grande di noi.
Alla fine altri abbracci, altri saluti, qualcuno mangia ancora un pezzetto di dolce e poi a malincuore ci si saluta. Pronti a rivedersi la prossima settimana, e la prossima....e la prossima....e la prossima.......
La cena, mai frugale, anche se dovrebbe esserlo, è sempre la stessa eppure ogni volta diversa, noi la chiamiamo cena di condivisione. Ognuno porta qualcosa, c'è sempre abbondanza di tutto. Anche perché non si sa mai esattamente quante persone vengono. Tutti sanno che il mercoledì siamo lì, si arriva, ci si siede e si mangia ciò che si trova, condividendo con gli altri ciò che abbiamo portato. E' un modo per sentirsi fratelli, per vivere insieme il consueto rito del pasto serale. Proprio come Lui ha sicuramente fatto tante volte, più di duemila anni fa, insieme ai suoi amici, la gioia intensa dello stare insieme, il piacere di gustare e condividere ciò che la provvidenza, che alla fine poi è sempre Lui, ci dona.
Questa è la festa, questo è il piacere puro di godere la compagnia l'uno dell'altro, con semplicità, in virtù di quell'amore che Lui ci ha svelato e insegnato.
Con questo sono quattro anni che ogni estate partecipo a questa festa, e ogni volta è una sorpresa, ogni volta riesco a cogliere suoni, colori, odori e sensazioni sempre nuove. Ogni volta è come se fosse la prima volta.
In realtà la "festa" c'è ogni mercoledì sera, sia d'estate che d'inverno, io però riesco a partecipare solo d'estate, quando sono più libera e la stagione è al suo massimo fulgore. L'aria tiepida, il cielo terso, il tramonto mozzafiato che ogni volta ci sconvolge, e poi il calare della sera, quel velo che piano piano diventa sempre più scuro, e via via che si oscura appaiono piccoli punti di luce, piano piano appaiono, uno dieci, miloni, miliardi.... E poi la luna, a volte piccolissima, a volte enorme, il faro principale che illumina le nostre serate è proprio lei.
La cena si svolge in giardino, ognuno di noi fa qualcosa, alla fine tutti fanno un po' di lavoro e si lascia molto spazio alle parole, ai sorrisi, alla sorpresa di veder apparire qualcuno che non ti aspetti, soprattutto agli abbracci. Si perché gli abbracci si sprecano, lassù tra le colline il mercoledì sera. E' tutto un'intreccio di braccia, di mani, di sorrisi, di sguardi. Se ci guardate da lontano, senza conoscerci non credereste ai vostri occhi!
E poi ad un certo punto, tutto finisce, si sparecchia, si toglie tutto quanto, si lavano i piatti, si prepara il caffè.
L'atmosfera inizia a diventare febbrile, si sistemano le panche, si prende il tavolo e si mette sopra la tovaglia. Qualcuno arriva con le candele, le luci si smorzano, restano solo la luna, le stelle e le candele. L'illuminazione è perfetta.
Ad un certo punto arriva il Don, e chiede di fare silenzio. Il Silenzio è la parte più difficile, perché c'è sempre qualcosa da dire al vicino.
La Messa ha inizio. Il silenzio è palpabile, l'atmosfera inizia a diventare sempre più intensa, si canta, si ascolta, si partecipa tutti insieme. Si ha l'impressione ogni volta di assistere a qualcosa di molto più grande di noi.
Alla fine altri abbracci, altri saluti, qualcuno mangia ancora un pezzetto di dolce e poi a malincuore ci si saluta. Pronti a rivedersi la prossima settimana, e la prossima....e la prossima....e la prossima.......
ehi, ma stiamo parlando di romena o di dove? che bello....
RispondiEliminaNo, non è Romena, ne ho sentito parlare anche io.
RispondiEliminaChe bella esperienza.
RispondiEliminaE' davvero bello sapere che in alcune parrocchie si organizzino questi incontri conviviali.
Un applauso al vostro Don che riesce a promuovere questo spirito di comunità.