Mia figlia di nuovo malata. Quando siamo tornate dall'ultima domenica di sci non potevo crederci: aveva la febbre a 39°!!!!!
E' la quarta volta che si ammala in due mesi. Siamo tutti quanti così stanchi, soprattutto lei!! Questa volta però è stata peggio delle altre. Oltre alla febbre e al malessere generale lamentava un forte dolore al fianco. Lì per lì non ci abbiamo fatto caso, pensando che forse poteva essere caduta sciando. Quando però il dolore è rimasto fino al lunedì sera allora è inziato il piano B (quello di emergenza).
Mentre il marito sistemava il bimbino piccino io andavo a recuperare la bimba grande dai nonni e la portavo al Pronto Soccorso dell'Ospedalino Meyer.
E' stata un'avventura, per fortuna senza conseguenze, ma ci hanno assistito infermieri e medici specialistici molto preparati e con un approccio alla malattia del bambino molto umano.
Appena arrivati ci hanno accolto due infermieri che le hanno fatto una prima visita generale e hanno raccolto i suoi dati e alla fine le hanno dato un codice di priorità: i codici sono bianco, verde giallo o rosso. Lo chiamano Triage, serve per distinguere i casi più gravi da quelli meno gravi, in modo da non creare fastidiosi disguidi. Il problema è che le persone arrivano al PS a ondate, certi momenti non c'è nessuno, altri devi fare la "coda" per accedere al Triage. Per fortuna non ci sono stati problemi, se non qualche lamentela di qualche babbo o mamma particolarmente in ambasce. Si sa che quando abbiamo i bambini malati gli istinti animali escono fuori in maniera più o meno selvaggia.....
Dopo aver ottenuto il codice - il nostro era verde - e aver ottenuto una dose di medicina per farle attenuare i dolori e la febbre, si attende che il medico specialista al quale è stata indirizzata la chiamata sia libero. Tutti i medici e gli infermieri si rivolgono direttamente al bambino, chiamandolo per nome, in modo informale e per loro molto rassicurante. I genitori seguono a ruota, sono in quel momento solo gli accompagnatori, il nucleo centrale di tutto è il piccolo paziente, che si sente apprezzato e considerato, dato che è proprio lui il grande protagonista!
Quando arriva il nostro turno, chiamano mia figlia, che nel frattempo si stava intrattenendo con il suo babbo, che ci ha raggiunti subito dopo aver sistemato il piccino. La medicina aveva fatto effetto e la febbre era scesa, di poco ma era scesa!
Il medico che la visita ci rassicura subito che non ci sono grossi problemi, apparentemente è tutto regolare, se non per un test che risulta positivo. Dato che ormai si era fatto tardi ci hanno congedato e riconvocato per il mattino successivo per fare ulteriori accertamenti.
Stanchi e affamati torniamo a casa che erano quasi le undici (!!). E' incredibile vedere quante persone hanno bisogno del PS in giorni feriali. Io credevo che fosse una pratica riservata soprattutto al fine settimana, dato che i pediatri di base non ci sono.
La mattina dopo alle otto e mezza puntuali ci ripresentiamo al PS. Il medico che ci ha accolto era lo stesso che ci ha congedato, e ha spiegato bene tutto quanto al medico di turno, una signorina molto carina, che ci ha seguito da questo momento in poi. Le hanno fatto un prelievo di sangue, il primo in tutta la sua vita, e poi le hanno fatto un'ecografia.
La bimba è stata bravissima, non si è lamentata e ha continuato ad essere allegra e spensierata come sempre. Le hanno messo un bellissimo cerotto-mucca che ha mostrato con orgoglio a tutti coloro che ha incontrato!! La dottoressa alla fine ha visto gli esami e l'ecografia e ci ha rassicurato che non c'era assolutamente niente!
L'impegno e l'amore che mettono questi medici e questi infermieri nel fare il proprio lavoro è encomiabile! Non mi era mai capitato di respirare un'aria così familiare e rassicurante in un'ospedale. In genere gli ospedali sono costruiti proprio con lo scopo di terrorizzare e alienare, qui invece si respira un'aria totalmente diversa. Il paziente è sempre al primo posto, lo vedi da come è stato concepito e organizzato l'ospedale, che è stato progettato proprio seguendo questo principio fondamentale, avere un luogo a misura di bambino più che di adulto, dato che ne deve essere l'utente finale!
Per avere un'idea di come funzioni l'Ospedale, che recentemente si è trasferito dalla sede storica alla nuova sede a Careggi, potete dare un'occhiata al sito internet www.meyer.it oppure cliccare sull'immagine qui sotto.